Investire nel futuro con SIMEST: quando la burocrazia decide il destino delle imprese

Investire nel futuro con SIMEST: quando la burocrazia decide il destino delle imprese
Roma, in una gremita sala di Unindustria, si è tenuto il 4 novembre 2025 un evento intitolato “Investire nel futuro: gli strumenti SIMEST per l’impresa”. Ah, l’eterna promessa di fare business all’estero senza perdere un centesimo! Il focus? Filiere, sviluppo sostenibile e la farsa della crescita sui mercati internazionali.

Un’occasione per glorificare il ruolo degli strumenti di SIMEST, quei magici escamotage pensati per sostenere i programmi di investimento e l’internazionalizzazione sia delle grandi aziende che delle piccole e medie imprese districandosi tra filiere complesse e burocrazia infinita. Per procedere, ovviamente, con toni da manuale di marketing istituzionale.

Carmine Daniele, Presidente della Sezione Finanza, Credito, Assicurazioni e Immobiliari di Unindustria, ha inaugurato i lavori spiegando che, in un contesto mondiale dove la competizione è feroce, avere accesso a strumenti ad hoc è una “leva strategica”. Già, perché senza strumenti non si va da nessuna parte, vero? Come non detto, dato che spesso i migliori strumenti sono quelli che restano imprigionati nelle secche dell’incomunicabilità istituzionale.

Poi è salito sul palco Carolina Lonetti, responsabile Export e Finanza Agevolata di SIMEST, pronta a snocciolare una serie di strumenti dal sapore politico-economico irresistibile: finanziamenti agevolati, partecipazioni di capitale, supporti tecnico-finanziari. Non sono mancati esempi d’uso ad hoc, perché spiegare i meccanismi senza casi pratici sarebbe stato troppo facile e fastidioso.

Infine, per chiudere in bellezza, la parola è passata a Francesca Guerrucci, Presidente del Gruppo Tecnico Credito e Finanza di Unindustria, pronta a concludere il tutto con il massimo della retorica sulla meraviglia e l’efficacia degli strumenti condivisi.

Strumenti per tutti, ma soprattutto per qualcuno

Dal sostegno alle imprese energivore con ineffabili programmi di efficientamento (che giurano di ridurre i consumi, salvo farti pagare di più), fino al finanziamento di temporary manager – quegli esperti pronti a sistemare tutto, almeno sulla carta – la lista degli strumenti illustrati sembra un catalogo perfetto per garantire che chi ha già, nemmeno troppo nascosto, possa accaparrarsi ancora di più.

Non vi basta? L’evento ha svelato un ciclo di “Morning coffee”, sei webinar – immancabili per la modernità – realizzati in collaborazione con SIMEST. Rivolti a imprenditori, export manager e quei responsabili estero che vagano alla ricerca di qualche aiuto pratico, questi incontri promettono di svelare, uno dopo l’altro, i “miracolosi” finanziamenti agevolati a disposizione delle imprese. Perché se non ci sei andato, non sai quanto ti sei perso… o forse no.

In sostanza, una lunghissima teoria di belle parole e progetti futuribili, che alla prova dei fatti lascia intatto il gusto amaro di investimenti da favola destinati a sfumare nella nebbia del reale. La festa dell’internazionalizzazione italiana si celebra così: tanta teoria, poco concludente e molto… caffeina.

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