Rome Technopole si sposta in via Palestro 63: l’ennesima rivoluzione epocale nel cuore di Roma

Rome Technopole si sposta in via Palestro 63: l’ennesima rivoluzione epocale nel cuore di Roma
Rome Technopole. Finché non sarà pronta la nuova sede di Pietralata, ci si accontenta di un palazzo in Via Palestro 63, proprio lì, a due passi dalla stazione Termini e dalla Città Universitaria di Roma. Oltre 2.000 metri quadrati distribuiti su sei piani, per accogliere le attività di questa scintillante Fondazione che promette di rivoluzionare il panorama dell’innovazione. Ovviamente, tutto temporaneo, ma non fatevi ingannare dai buoni propositi, si sa come vanno queste cose.

Bella parata di vip per l’occasione: al pennello e forbici d’oro il Presidente di Unindustria nonché Vicepresidente della Fondazione, Giuseppe Biazzo. Poi la Rettrice della Sapienza e Presidente dalla stessa Fondazione, Antonella Polimeni, a ricordarci che a guidare l’università c’è chi sa il fatto suo. Non potevano mancare la Vicepresidente della Regione Lazio, Roberta Angelilli, il dirigente del MUR incaricato di incentivare la competitività (con quei numeri, sarà davvero una passeggiata), Fabrizio Cobis, e il rappresentante di Roma Capitale nel CdA della Fondazione, Paolo Orneli. Per concludere, la direttrice generale della Fondazione, Sabrina Saccomandi, che sicuramente avrà idee molto chiare su come far decollare l’iniziativa.

Il palazzo, proprietà dell’Università, ha subito un “complesso intervento di restauro, risanamento conservativo e adeguamento strutturale”, espressione da manuale per dire che hanno fatto miracoli per tirarlo fuori dal degrado. Lo spazio sarà condiviso con Sapienza, offrendo un’organizzazione spaziale “moderna e funzionale”: dagli uffici di Presidenza alle aree comuni per la ricerca, sale riunioni per formazione, locali per gli Open Labs e i Joint Labs, uffici per il coworking, senza dimenticare un occhio di riguardo alle start-up e incubatori, perché si sa, l’innovazione è di moda e bisogna dare spazio al più spintone del momento.

E, ovviamente, non poteva mancare il tocco green e sostenibile: il risanamento ha previsto un impianto solare-termico sul sesto piano, così da elevare all’ennesima potenza la coscienza ecologica della struttura. Percorsi accessibili, perché in 2024 l’esclusione nemmeno si considera più, si fa tutto con stile e inclusività.

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