Ah, l’eterna favola dell’intelligenza artificiale destinata a rivoluzionare tutto e subito, accompagnata come sempre dal solito coro di iperboli su bolle speculative pronte a scoppiare da un momento all’altro. Ma niente paura, voilà che arriva il salvatore del giorno: Cathie Wood, la maga dell’ARK Invest, per spegnere gli incendi e ridimensionare le fanfare della paura.
Durante l’incontro della Future Investment Initiative in quel paradiso terrestre chiamato Riyadh, la nostra eroina ha giocato la carta della saggezza finanziaria declamando che l’aumento dei tassi d’interesse porterà a quel tanto atteso “sobbalzo” nei mercati, ovvero un brusco risveglio dal sogno zuccherino delle valutazioni stellari dell’IA.
Cathie Wood ha detto:
“Arriveremo a un momento entro il prossimo anno in cui la discussione passerà da tassi bassi a tassi in aumento.”
Per chi sperava che le intuizioni futuristiche si muovessero magicamente in direzione opposta all’inflazione dei costi del denaro, ecco la delusione: questa “correlazione inversa” è solo un mito da sfatare a suon di dati storici, ha annunciato con tono asciutto la manager.
Detto altrimenti: smettiamola di fantasticare che le politiche monetarie da anni ultra-accomodanti siano manna caduta dal cielo per le start-up dell’innovazione. No, per favore, prima o poi la dura realtà bussa alla porta e chiede il conto.
Un “rischio” chiamato valutazioni
Ovviamente, le perplessità di Cathie Wood arrivano a proposito delle quotazioni tech alle stelle, che sembrano vivere di sola aria fritta e iniezioni di liquidità da parte di investitori e aziende che si gettano a capofitto nell’euristica dell’“intelligenza artificiale”, senza troppo badare ai fondamentali.
L’ottimismo forse eccessivo degli operatori ha consentito ai mercati globali di festeggiare all’inizio della settimana, grazie alle speranze di un’intesa commerciale tra Stati Uniti e Cina. Nei primi giorni, infatti, le borse americane sono salite a nuovi massimi storici, trascinando con sé anche i mercati asiatici.
Ma non si tratta certo di una festa senza rischi: occhi puntati su quello che può far davvero oscillare la barca, come i risultati trimestrali delle grandi aziende tecnologiche e la prossima decisione sui tassi da parte della Federal Reserve, che ormai sembra pronta a tagliare i tassi per la seconda volta nell’anno (anche se, ovviamente, tutto potrebbe cambiare da un momento all’altro per non disturbare i soliti equilibri).
Insomma, la versione 2025 della classica soap americana sul denaro e l’innovazione tecnologica prosegue senza sconti, mentre noi spettatori continuiamo a goderci questo spettacolo tragicomico fatto di mercati ballerini e promesse al futuro appena un po’ più lucido.



