Asml si vanta dei guadagni del terzo trimestre come se fosse una rivoluzione mondiale

Asml si vanta dei guadagni del terzo trimestre come se fosse una rivoluzione mondiale

Ah, ASML, quel gioiellino olandese dell’industria dei semiconduttori, che preferisce giocare a nascondino con le previsioni di crescita per il 2026. Difficile sorprendersi, d’altronde, quando si annuncia un “calo significativo” delle vendite in Cina, che dovrebbe rendere la cronaca del prossimo anno più avvincente di un thriller politico. Ovviamente, la compagnia ci rassicura che nel 2026 non andrà peggio che nel 2025, ma con quella ambiguità degna di un politico navigato arriva anche la promessa di ulteriori dettagli a gennaio. Perché tanta suspense? Beh, è il prezzo da pagare quando la propria azione ha fatto una doccia fredda a luglio, dopo un avvertimento che nessuno vorrebbe sentire: “Non possiamo garantire la crescita nel 2026.”

E tutto questo mentre l’onda lunga dell’intelligenza artificiale spinge ordini per 5,4 miliardi di euro nel solo terzo trimestre. Una manna per la compagnia, la cui fortuna sembra legata al fervore dilagante verso il futuro robotico. Ma porta il CEO Christophe Fouquet a una punta di pessimismo che sfiora il tragico: la domanda e le vendite in Cina dovrebbero, udite udite, diminuire sensibilmente rispetto a quest’anno e al prossimo.

Fouquet ha avuto la bontà di definire “notizie forti” gli impegni presi nell’ambito dell’IA, perché a quanto pare tali dichiarazioni sono riuscite a placare un po’ di incertezze che avevano fatto tremare i polsi degli investitori nel trimestre precedente. Non solo: l’IA, nella sua infinita gloria, potrebbe davvero valorizzare i prodotti di ASML in futuro, regalando prospettive rosee quanto una fiaba a lieto fine. Una sopresa per i pochi, un déjà vu per gli esperti del settore.

Luci e ombre nei conti trimestrali

La compagnia che ha recentemente scalzato le altre tutte per diventare la più preziosa in Europa non è proprio immune dalle bizze geopolitiche e dalle restrizioni alle esportazioni di chip imposte dagli Stati Uniti, senza contare le minacce tariffarie pronte a colpire da un momento all’altro. Eppure, come da copione, ASML riesce a superare le aspettative degli analisti per molti aspetti, riportando un fatturato netto di 7,516 miliardi di euro a fronte degli attesi 7,79. Un lieve scivolone che viene ampiamente bilanciato dal margine netto di 2,125 miliardi, superiore al previsto 2,11.

Nonostante le difficoltà ci siano, gli analisti di nomi come Morgan Stanley, UBS e Jefferies si divertono a giocare l’eterno gioco dell’ottimismo: l’ampliamento delle fabbriche di chip per l’IA e la crescita della produzione di semiconduttori in Cina saranno la manna dal cielo per il colosso. Anche le vendite più solide del previsto di smartphone e PC, trainate dall’IA e dalla domanda di memoria, sembrano mettere una pezza alle crepe economiche.

Non dimentichiamo poi il sontuoso accordo da 5 miliardi di dollari tra Nvidia e Intel, che farà crescere la domanda di attrezzature per semiconduttori come se non ci fosse un domani, tanto per rincarare la dose di adrenalina sulle borse.

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