Neurologia aggiornata per non rimanere incastrata nel Medioevo della scienza

Neurologia aggiornata per non rimanere incastrata nel Medioevo della scienza

Le sfide della neurologia? Ah, ce ne sono tante. Secondo Gianni Bonelli, direttore generale della Fondazione Mondino Irccs di Pavia, bisogna correre veloce per non restare indietro rispetto ai progressi scientifici. Ovviamente, con l’aiuto dell’intelligenza artificiale e della ricerca, si possono confezionare opportunità terapeutiche all’avanguardia, perché sappiamo tutti che offrire cure obsolete sarebbe semplicemente troppo noioso.

Bonelli si è espresso durante un convegno milanese dal titolo pomposo, Brain Health Inequalities, organizzato dalla Triennale di Milano in collaborazione con una nota azienda farmaceutica. Suona nobile: combattere le disuguaglianze nell’accesso alle cure per la salute cerebrale. Peccato che affrontare questo tema significhi, in parole povere, mettere mano a un gigantesco pasticcio sociale e sanitario.

Le malattie neurologiche, ci rammenta Bonelli con la sottigliezza di un elefante, sono spesso intrecciate a questioni sociali — sì, proprio come la salute mentale. E non finisce qui: dopo la pandemia, i problemi neurologici e psichiatrici nei giovani sono esplosi come fuochi d’artificio. Per un istituto di ricerca, questa “sfida importante” è più un’urgenza da non ignorare, ma il tono da aggiornamento di stato sembra quello di un manager attento alle slide piuttosto che a soluzioni immediate.

Il paragrafo più toccante, se vogliamo, riguarda i cosiddetti “pazienti fragili”. Quelli che, a quanto pare, spesso proprio non si curano. Non perché non vogliano, ma perché le cure ospedaliere non bastano o non sono adeguate. Sì, perché ciò di cui avrebbero bisogno è un’assistenza continua, possibilmente vicino a casa — quel piccolo dettaglio che dovrebbe essere ovvio ma che, spoiler, non lo è affatto.

E qui arriva la ciliegina sulla torta: la sfida per il futuro è — rullo di tamburi — individuare modelli organizzativi più adatti a queste esigenze. Esprimiamoci con chiarezza, serve un’assistenza domiciliare decente e sostenuta, così che la vita dei pazienti e delle loro famiglie diventi meno un calvario e più un’esperienza umanamente sopportabile. Facile a dirsi, complicato a farsi, soprattutto in un sistema sanitario che nel frattempo si diverte a brace ostacolare gli sforzi più innovativi.

In sintesi, tra rivoluzioni tecnologiche, sfide sociali e politiche sanitarie ancora in preda a alibi e pasticci, la neurologia sembra una corsa a ostacoli. Ma con un pizzico di intelligenza artificiale e qualche modello organizzativo intelligente, chissĂ  che questa volta non si riesca a evitare di lasciare qualcuno eternamente indietro. Speranze, beninteso, sempre accompagnate da un sano scetticismo.

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