Garante pietoso ferma Clothoff, l’app che ti sveste senza pietà

Garante pietoso ferma Clothoff, l’app che ti sveste senza pietà

Come se non ci fosse già abbastanza da preoccuparsi nel mondo digitale, ecco arrivare Clothoff, l’app “miracolosa” che trasforma chiunque in una star del deep nude. Naturalmente, il tutto con il placet del Garante per la protezione dei dati personali, che ha prontamente deciso di mettere un freno a questa genialata proveniente dalle Isole Vergini Britanniche, bloccando immediatamente il trattamento dei dati personali degli utenti italiani. Perché, si sa, mettere in scena pornografia artificiale ai danni dei cittadini è un passatempo molto serio.

Questa app di intelligenza artificiale generativa permette, sia gratuitamente che a pagamento (perché tutto ha un prezzo, anche l’orrore digitale), la creazione di immagini e video falsi – meglio noti come “deep nude” – che ritraggono persone in pose nude o addirittura sessualmente esplicite, spesso in modi tanto espliciti da far arrossire anche l’utente più disinibito.

Ma la vera chicca è che Clothoff consente a chiunque, compresi i minorenni, di caricare immagini – anche di minori, perché il limite etico è un optional – e trasformarle in pornografia artificiale senza alcun controllo o verifica del consenso del soggetto ritratto. Nessuna etichetta che dica “falso”, nessun filtro morale, solo puro divertimento nel violare la dignità altrui e aggirare la privacy con il sorriso di chi ha dimenticato cosa sia il rispetto.

Il Garante, stanco di fare da spettatore in questa pantomima digitale, ha avviato un’indagine per stroncare tutte le app simili, ma ha dovuto intervenire d’urgenza. Perché, c’è da dirlo, i rischi sono palpabili: si mette a repentaglio la dignità personale, si violano diritti fondamentali, e si calpesta senza pudore la protezione dei dati, soprattutto quando le vittime sono i più vulnerabili, i minorenni.

E come se queste parole fossero solo allarmismi di burocrati, basta guardare la cronaca italiana recente per capire che non si tratta di un problema teorico. L’abuso di immagini ritoccate in questo modo sta creando un vero e proprio allarme sociale, alimentando una spirale inquietante di manipolazioni digitali che sfuggono di mano e rovinano vite.

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