Ah, l’Italia si ferma di nuovo, o meglio prova a farlo, con uno sciopero generale annunciato per il 3 ottobre. Un fantastico cocktail di protesta che spazia dai mezzi pubblici con bus e metro fino ai treni, passando per scuole e ospedali. Da Milano a Roma, da Napoli a Palermo, l’Italia si tinge di cortei, ben più di cento, in nome di un’ideale di solidarietà tanto loft quanto controverso: la difesa della “Flotilla” e dei “valori costituzionali” mentre si canta il ritornello di supporto alla popolazione di Gaza.
Per chi sperasse in una giornata di immobilismo totale, sappiate che, oh sorpresa, saranno comunque garantiti i servizi minimi essenziali – una concessione obbligata dalle regolamentazioni di settore, naturalmente, così da non abbandonare del tutto la civiltà e i suoi treni, autobus, e ospedali.
Il motivo della protesta: una guerra di parole
La Cgil spiega che la scintilla di questo scoppio d’ira è stata la cosiddetta Global Sumud Flotilla, una missione umanitaria che, secondo loro, è stata presa di mira ingiustamente. Parliamo di navi civili, con passeggeri italiani a bordo, bloccate o minacciate in acque internazionali. “Un fatto di gravità estrema”, sentenzia la confederazione, che non si fa mancare il colpo di teatro: sarebbe addirittura un attacco all’ordine costituzionale italiano, perché impedire questa operazione umanitaria significherebbe, udite udite, assistere a un “genocidio” della popolazione palestinese da parte del governo israeliano.
Interessante notare come la Cgil trasformi un controverso atto politico e militare in una questione di diritti dei lavoratori, accusando il governo italiano di aver “abbandonato” il proprio personale in mare aperto, in violazione dei sacrosanti principi costituzionali. Se non fosse per la tragicità della questione, sembrerebbe quasi una trama da film drammatico mal scritto.
Treni, bus e metro: il caos annunciato
Il personale ferroviario comincerà la sua protesta rincorrendo il ritmo dalle 21 del 2 ottobre fino alla stessa ora del 3. Tradotto: ritardi, cancellazioni e una bella confusione in arrivo per chi sperava in un viaggio tranquillo. Le Frecce, gli Intercity e i treni regionali, insomma, potrebbero scomparire o presentarsi con un ritardo da guiness mondiale. Per il servizio regionale, però, la solidarietà ha limiti precisi: dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21 il traffico deve funzionare, così da non lasciare gli utenti completamente a piedi.
Trenitalia, intimorita dalle conseguenze quasi previste, raccomanda ai passeggeri di aggiornarsi prima di partire, anche perché fingere di non sapere diventa ogni volta più difficile.
Scuola e sanitĂ : il servizio pubblico in bilico
Le scuole non rimarranno immune da questa rivoluzione sindacale. Docenti e personale Ata potrebbero unirsi allo sciopero mettendo a rischio non solo le lezioni ma anche la possibilitĂ di apertura stessa degli istituti. La Cgil ci tranquillizza dicendo che i dirigenti scolastici potranno “adottare misure organizzative” per salvare la giornata, ma se l’adesione sarĂ massiccia, occhio che chiudere per forza diventa un’opzione reale. Per la sanitĂ , invece, si entra nel vivo con un’intera giornata di agitazione da inizio turno a fine ultimo turno: buon divertimento a chi deve curarsi o lavorare nei reparti.
Autostrade e vigili del fuoco: la protesta che non dorme
Il personale autostradale si unisce allo sciopero partendo alle 22 del 2 ottobre, pronti a rallentare l’Italia proprio quando comincia a pensare a un po’ di relax serale. La vera ciliegina sulla torta, però, la mettono i vigili del fuoco con solo 4 ore di sciopero (fortunatamente senza decurtazione di stipendio, perché mica devono soffrire, giusto).
In sintesi, una giornata da ricordare, piena di contraddizioni e di drammi annunciati, in cui si difendono valori costituzionali lamentando la violazione di principi sacri, offrendo però a metà servizio pubblico e a metà spettacolino politico. E allora, cari italiani, preparatevi a una giornata all’insegna del “fermi ma non troppo”. Da che parte starà la ragione? Beh, se siete fortunati, dalla parte del treno che passa.
Che gioia anticipata per chi ama il fascino di ore sprecate in protesta! Lo sciopero per il personale turnista inizierĂ alle ore 09:00 per chi preferisce non lavorare fino alle 13:00, mentre il personale giornaliero e amministrativo potrĂ godersi un’intera giornata di inattivitĂ . Davvero un modo brillante per celebrare la produttivitĂ !
Roma, corteo e trasporti pubblici: regole del caos
Il concentramento per il mitico corteo di Roma è previsto alle 8:30 in piazza Vittorio, con un emozionante arrivo in piazza dei Cinquecento. A guidare questa parata dell’inefficienza ci sarĂ nientemeno che il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. E come al solito, il trasporto pubblico sarĂ tartassato, visto che la rete Atac e i bus dei privati sono pronti a fermarsi, confermando così la perfetta sincronizzazione tra protesta e disagio cittadino.
Naturalmente, per non rovinare tutto troppo presto, il servizio sarà “regolare” fino alle 8:30 e nuovamente dalle 17 alle 20. Magari per riuscire a far arrivare i manifestanti in orario, o semplicemente per dimostrare che la civiltà è ancora possibile, almeno per qualche ora al giorno.
Milano: Atm in sciopero, o forse no
A Milano, lo spettacolo è assicurato: il servizio di trasporto Atm decide di prendersi una pausa tra le 8:45 e le 15, poi di nuovo dalle 18 fino a fine servizio. Bus, tram e metropolitane saranno le vittime sacrificali di questa deliziosa interruzione.
Firenze: dove anche il tempo si ferma
In Toscana si manifesta a tutto spiano, non si salva nessun capoluogo di provincia. A Firenze un corteo tutto “unitario” partirà dalla Fortezza da Basso, radunandosi a Cgil alle 9:15 su viale Strozzi. Non manca la ciliegina sulla torta: uno sciopero generale di 24 ore per le autolinee regionali di Autolinee Toscane, con il servizio che ballerà tra interruzioni e ritardi.
Le fasce garantite? Da una parte la mattina tiepidina dalle 4:15 alle 8:14 e un’ora e mezza a pranzo, dalle 12:30 alle 14:29. Per le tranvie fiorentine la festa è dal 6:30 al 9:30 e poi di nuovo dalle 17 alle 20. Le linee T1 e T2 possono quindi aspettarsi ritardi, cancellazioni e ogni tipo di malfunzionamento con entusiasmo pari solo alla passione dei pendolari.
Ovviamente, illustriamo con orgoglio che lo sciopero abbraccerĂ sia chi guida i mezzi sia chi si occupa delle pratiche burocratiche, assolutamente tutti mobilitati per il bene della collettivitĂ .
Napoli e Avellino: tra cortei e fermate forzate
A Napoli, la manifestazione con corteo vedrà la partenza alle 9:30 da piazza Mancini, con gran finale in piazza Plebiscito. Ad Avellino, invece, la danza delle proteste inizierà alle 9 da via De Conciliis, per poi sfilare alle 10 verso piazza Libertà , quasi a voler dimostrare che la noia del traffico è un male territoriale condiviso.
Per quanto riguarda i trasporti, nessun mistero: niente servizio tra le 8:30 e le 16:30 e poi di nuovo stop dalle 19:30 fino alla chiusura serale. Le uniche concessioni sono due fasce di “servizio garantito” dalle 5:30 alle 8:30 e dalle 16:30 alle 19:30, perché uno deve pure poter tornare a casa o arrivare al lavoro… se ci riesce.
Torino: un’originale interpretazione delle fasce di garanzia
A Torino è tutta una questione di orari: per il servizio urbano e suburbano, compresi metropolitana e i centri di assistenza clienti, la roba funziona dalle 6 alle 9 e poi dalle 12 alle 15. La vita extraurbana si adegua con il servizio bus cooperativo Linea 3971, da Ciriè a Ceres, garantito solo dalle 8 alle 14:30 e poi di nuovo dalle 17:30 in poi – nulla di più logico, vero?
Naturalmente, il completamento delle corse deve rispettare le fasce garantite, perché ordinare un caos totale non sarebbe abbastanza “elegante”.
Genova, Venezia: forse potresti arrivarci…
A Genova ci si premura di garantire un impeccabile servizio tra le 6 e le 9 e ancora dalle 17 alle 20. Chapeau per la coerenza.
A Venezia il piano è ambizioso: bloccare il Ponte della LibertĂ . Due cortei scattano alle 9, uno da Campo Santa Margherita a Venezia e l’altro dalla stazione ferroviaria di Mestre, pronti a paralizzare ogni centimetro del trafficato ponte. Ironia della sorte, le fasce di garanzia si limitano ai soliti 6-8:59 e 16:30-19:29, tra auto, tram e collegamenti navali per le isole.



