Perché complicare la vita? Coinvolgiamo le Regioni e facciamo correre l’accesso ai cittadini, se ci riesce qualcuno

Perché complicare la vita? Coinvolgiamo le Regioni e facciamo correre l’accesso ai cittadini, se ci riesce qualcuno

Difendere il tanto celebrato sistema sanitario nazionale sembra diventare un’impresa quasi eroica, specialmente quando passare informazioni vitali sulle medicine tra le varie istituzioni si rivela un rompicapo degno di un thriller burocratico. Perché, naturalmente, che le informazioni essenziali siano conservate gelosamente negli alti sacri palazzi di Aifa ed Ema eppure risultino quasi inutilizzabili dalle Regioni è un dettaglio di poco conto – o forse no.

Mattia Altini, presidente della Simm (Società italiana di leadership e management in medicina), ha elegantemente descritto questo pasticcio durante un convegno nazionale dal pomposo titolo ‘Dati da Aifa a Regioni’, che più che chiarire sembra gettare nuova luce sulle follie del nostro sistema. Il fine nobile? Mettere finalmente in connessione le istituzioni regionali e nazionali per non lasciarci travolgere da una burocrazia che fa impallidire Kafka stesso.

L’obiettivo, a quanto pare, è costruire un sistema che riesca a rispondere in modo uniforme alle esigenze dei cittadini, monitorando dall’alto la destinazione dei nuovi farmaci, la popolazione target, e – ciliegina sulla torta – pianificando pure i costi per le Regioni, così da tenere tutto sostenibile. Ovviamente, un progetto che suona tanto come un esperimento di fantascienza, vista la lentezza con cui queste istituzioni sembrano muoversi.

Lo studio presentato dall’Università del Piemonte Orientale si propone quindi di migliorare il flusso informativo tra Aifa e le Regioni, un’idea che sembra semplice ma che, nella realtà italiana, diventa una corsa ad ostacoli tra dati che viaggiano a rilento o si perdono nel nulla tra compartimenti stagni e protocolli incomprensibili.

Insomma, nel bel mezzo di una pandemia, crisi economiche e rincari vari, la parola d’ordine resta “integrazione” e “velocità”, due concetti quasi mitologici in una nazione dove spesso a rallentare i processi è proprio chi dovrebbe garantire efficienza e trasparenza.

In conclusione, mentre le regioni guardano i dati come se fossero l’ennesimo enigma da risolvere, il cittadino medio probabilmente continua a chiedersi che senso abbia tutto questo gran parlare di innovazione e accesso equo ai farmaci, quando nella pratica quotidiana tutto resta una torre di Babele informativa.

Siamo SEMPRE qui ad ascoltarvi.

Vuoi segnalarci qualcosa? CONTATTACI.

Aspettiamo i vostri commenti sul GRUPPO DI TELEGRAM!