Quando il passato degli altri diventa il salvagente d’oro per chi ha paura del domani

Quando il passato degli altri diventa il salvagente d’oro per chi ha paura del domani

Non temete gli errori, perché sbagliare è il segreto per un futuro radioso, almeno secondo uno studio di un’associazione che da decenni si occupa di proteggere i diritti degli anziani. In occasione della Giornata internazionale degli anziani, l’ombrello delle Nazioni Unite ha illuminato i pensieri e le perle di saggezza degli over 65 italiani. Questo sondaggio, né troppo serio né troppo leggero, si intitola ‘Senior, futuro e intergenerazionalità’ e ci regala uno spaccato a dir poco confortante su cosa davvero pensano quelli con qualche capello bianco.

Le tre grandi verità che emergono? Primo: non bisogna avere paura di sbagliare, cosa che un impressionante 42,2% degli intervistati consiglia come mantra. Secondo: imparare a dare valore alle cose, suggerito addirittura dal 44,5%, perché senza un corretto pricing emotivo, che vita è? Terzo: affrontare difficoltà è crescita personale, una saga condivisa dal 41,5% dei nostri saggi intervistati, come se le tribolazioni fossero tappe obbligate per diventare versioni migliori di sé stessi.

Parliamo quindi di un percorso che va dal “buttarsi” senza troppe paranoie, passando per l’esperienza dolorosa dell’errore, fino a raggiungere la tanto agognata maturità. Ma non è uno di quei saggi inviti altruistici spiccati sul nulla, è un messaggio duro e puro: la resilienza si forgia nei fallimenti, la capacità di discernere ciò che conta davvero si affina coi graffi della vita, e questa “saggezza” ottenuta diventa il manuale prezioso da passare ai giovani che tremano davanti al futuro.

Quando gli si chiede cosa li abbia terrorizzati da giovani, la prima risposta non è una sorpresa: paura dell’incertezza economica e della stabilità del lavoro, hanno ammesso in massa il 59,3%. Subito dopo, addirittura un modesto 16,3% cita la perniciosa pressione sociale, mentre il 13,6% si è confessato terrorizzato dall’idea di non trovare il proprio posto nel mondo. Interessante notare che appena il 10,8% si è preoccupato per la geopolitica, forse perché all’epoca il pianeta era un po’ meno complicato — o forse si erano già stancati di ascoltare quelle paure.

Dunque, questa generazione non è certo passata liscia tra ansie e timori, ma trionfalmente ha trasformato tutto in una specie di “promessa per il futuro”. Sì, perché ben il 41,5% racconta che le difficoltà li hanno fatti crescere personalmente, mentre un rimanente 22,5% ha imparato a convivere con le proprie paure grazie alla saggezza accumulata (che molto spesso equivale a fare buon viso a cattivo gioco con un sorriso stanco). Solo una minoranza, il 14,7%, dichiara di aver trovato nel passato i trucchi per affrontare l’oggi, mentre il 21,3% ha ammesso di aver scoperto che molte paure erano… francamente infondate.

Alla domanda su quale sia la differenza principale tra come i giovani e gli over 65 vedono il futuro, quasi metà del campione (46,9%) ha ribadito che i giovani si perdono tra possibilità illimitate e sognano a occhi aperti, mentre gli anziani si appoggiano su certezze solide o almeno quelle che credono tali. Un 32,2% ha notato come l’approccio dei più giovani sia carico d’ansia, al contrario della rassegnata serenità degli over 65. Una differenza che mette sotto i riflettori il modo, tutto generazionale, di affrontare un domani più che mai incerto.

Ma qual è, dunque, il consiglio d’oro che le nuove leve dovrebbero raccogliere? Il 42,2% punta sul coraggio di sbagliare, perché senza inciampi il cammino è noioso e poco formativo. A seguire, un soddisfacente 27,9% invita a fidarsi delle proprie capacità, come se fosse così semplice farlo senza qualche ginocchiata sulle pietre. Il 20,2% invece si concentra sul presente, da vivere passo dopo passo, come un cammello che attraversa il deserto senza guardare troppo avanti. E il resto? Solo un timido 9,7% consiglia di ascoltare chi ha più esperienza. Evidentemente, anche i più grandi sanno che quel consiglio, spesso, si traduce in un “fai come dico, non come faccio”.

Siamo SEMPRE qui ad ascoltarvi.

Vuoi segnalarci qualcosa? CONTATTACI.

Aspettiamo i vostri commenti sul GRUPPO DI TELEGRAM!