Un indicibile dramma ci arriva da Montenero di Bisaccia, un piccolo scorcio di provincia di Campobasso dove, come in un film che nessuno vorrebbe mai vedere, una macchina con a bordo tre anime si è ribaltata nel cuore di una domenica tranquilla. Ebbene sì: nell’impatto una giovane donna di soli 25 anni, incinta per di più, ha perso la vita. Un colpo basso della sorte, direbbe qualcuno con un eccesso di ottimismo.
Gli altri due passeggeri, per pura fortuna o per qualche inspiegabile miracolo, si sono salvati riportando ferite, sì, ma nulla che rischi di scuotere le loro esistenze in modo irreversibile. E così, come da copione del disastro perfetto, sul luogo dell’incidente sono arrivati in pompa magna i carabinieri, il personale del 118 e i vigili del fuoco di Termoli, tutti pronti a rendere la scena più ufficiale e confortevole possibile per uno spettacolo così drammatico.
Dramma a Montenero di Bisaccia: la vita spezzata nel nulla
Non serve certo un manuale di istruzioni per capire quanto sia surreale che un incidente che il calendario aveva etichettato come “giornata qualunque” possa diventare invece l’epicentro di una tragedia che squassa comunità, famiglie e cuori. Una donna incinta che perde la vita, mentre chi dovrebbe proteggerla, salvo interventi eroici post-incidente, resta spettatore passivo di un destino avverso.
Un incidente, per quanto possibile, risolto dal fatto che gli altri occupanti non hanno subito danni gravi, ma che lascia sul piatto una domanda amara: come sia possibile che in un’epoca in cui la sicurezza veicolare dovrebbe essere al massimo livello, si continuino a contare vittime così giovani e innocenti.
Un quadro sociale tra ironia e tragedia
Nel mentre i soccorsi fanno il loro dovere puntuale come un orologio svizzero, è anche il momento di interrogarsi sulla dissonanza che spesso accompagna queste notizie: l’incidente diventa notizia e via, il giorno dopo tutto torna a scorrere come se nulla fosse. Ma la morte di una giovane donna incinta rimane un monito accecante, una spina nel fianco di qualsiasi narrazione troppo leggera sulla sicurezza stradale.
Una circostanza che, seppur circoscritta a un piccolo comune, mette in evidenza le falle di un sistema che parla di progresso ma resta tragicamente fragile davanti alla fatalità. Ecco allora che gli interventi dei vigili del fuoco e dei carabinieri assumono un ruolo quasi simbolico, immagine perfetta del contrasto tra l’efficienza organizzativa e l’imprevedibilità della vita, nel suo aspetto più crudele.



