Un’accusa così pesante che persino un umile avvocato dovrebbe starsene zitto: questa è la premessa con cui Antonio De Rensis, avvocato di Alberto Stasi, commenta l’inchiesta che coinvolge l’ex procuratore aggiunto di Pavia, Mario Venditti, accusato di corruzione in atti giudiziari. Pare infatti che il buon Venditti avrebbe messo a tacere una delle inchieste più delicate – quella sull’omicidio di Chiara Poggi – con un po’ di soldi per far archiviare rapidamente Andrea Sempio, di nuovo indagato.
Se si pensava che la giustizia fosse un meccanismo infallibile, ecco la dimostrazione pratica del contrario: l’indagine che tenne Stasi dietro le sbarre è stata punteggiata da una serie di errori clamorosi, al punto da prelevare e poi annullare perfino un alibi. Ma, siccome la cosa non basta mai, l’attuale inchiesta di Pavia e Brescia pare procedere con ben più rigore e accuratezza, tanto che l’avvocato sottolinea, quasi come una filosofia, che “quando si aggiunge si sbaglia meno”. Credeteci o no, è proprio così.
Non stupisce quindi il suo invito a rispettare questa nuova indagine: una scusa elegante per ammettere che forse, per una volta, qualcosa si sta muovendo nella direzione giusta, anche se il tutto è condito da un’inquietante atmosfera di sospetto e corruzione.



