Ogni tanto arriva come un fulmine a ciel sereno sui social: non serve tenere accesi i fornelli per cuocere la pasta. PerchĂ© sprecare gas quando si può fare tutto con il metodo “cottura passiva”? TikTok, YouTube e Instagram si riempiono di video e tutorial che promettono miracoli per la bolletta energetica.
Il procedimento, che qualcuno chiama magnanimamente “cottura passiva”, è di una banalitĂ disarmante ma sfugge ancora a molti: si riempie una pentola d’acqua, si porta a ebollizione e si versa la pasta. Poco dopo che l’acqua riprende a bollire, si spegne il fornello e la pentola viene coperta con un coperchio. Da lì, si attende con pazienza – magari aggiungendo qualche minuto in piĂą rispetto ai tempi consigliati sulla confezione – senza piĂą curarsi della fiamma dormiente sotto la pentola.
Le reazioni sono, prevedibilmente, un vero spettacolo social degli opposti. C’è chi giura che con questo metodo la pasta si attacca tutta, perde quel tanto di al dente che ogni italiano pretende come sacro e intoccabile, e insomma, una tragedia culinaria in piena regola. Dall’altra parte della barricata, orde di fedeli sostenitori del risparmio energetico convinti che il sapore e la consistenza restino praticamente identici a quelli della tradizionale cottura con fornello acceso.
Non manca nemmeno la benedizione di personalitĂ con credenziali non proprio da poco: spunta addirittura Giorgio Parisi, premio Nobel per la Fisica, a dare un sigillo scientifico alla tecnica del lesso a freddo. Insomma, se lo dice lui, non si discute, no?
Doc_Giuliano, un noto divulgatore online, ha notato:
“Sul fatto che funzionasse non c’erano dubbi, infatti ringrazio Dario Bressanini per averci mostrato questo tipo di cottura passiva, ma soprattutto per averci spiegato come funziona, facendoci capire che agisce bene quanto la cottura tradizionale alla quale siamo abituati!”
Ma qualche dubbio resta, specialmente per chi ama rimanere fedele alla tradizione: l’alchimia della pasta scolata al momento giusto ha sempre il suo fascino, e l’idea che basti coprire la pentola per risparmiare gas sembra quasi un’eresia degna di vecchi brontoloni che non si fidano del progresso.
Il risparmio? La vera promessa di questo metodo
Nel mondo reale, i fornelli per la pasta restano accesi mediamente dai 20 ai 30 minuti: una decina abbondante per portare l’acqua a bollore, più i 10-15 minuti di cottura della pasta. La manna dal cielo del metodo “cottura passiva” consisterebbe nel dimezzare l’uso del gas. Un pensiero gentile per le tasche degli italiani, strangolate tra bollette folli e rincari energetici degni di una crisi internazionale.
Insomma, la domanda sorge spontanea: se è così semplice, scientificamente valido e conveniente, perché tanta gente fa ancora fatica a rinunciare al fornello acceso? Forse – e qui si entra nel filosofico-irriverente – l’idea di “cuocere con fuoco spento” ferisce l’orgoglio degli chef da divano e la sacralità della tradizione culinaria italiana proprio come si conosce da generazioni.
In definitiva, se vi va di far fare alla pasta la famosa “cottura passiva”, preparatevi a lanciare la sfida in famiglia e tra amici: sarĂ un successo o un disastro? Salvo poi ritrovarvi a ridere davanti a un piatto che ha risparmiato il gas ma non il giudizio severo dei puristi del condimento perfetto.



