Un altro capitolo di quella saga infinita che chiamiamo «incidenti stradali». Stavolta il teatro è Fiumicino, luogo da sempre simbolo di tranquillità… o almeno così sembrava. Una donna di 35 anni, di nome Simona Bortoletto, è stata fulminata sul marciapiede mentre camminava con il figlio di 8 anni. Davvero una serata da ricordare.
La scena? Via Redipuglia, zona Isola Sacra, ore 22. Un’auto, una Smart (perché anche le auto piccole possono creare grandi tragedie), sopraggiunge e senza troppi convenevoli travolge la donna, spazzandola via immediatamente. Se pensate a un gesto eroico da parte del guidatore, ecco la sorpresa: l’uomo, coetaneo della vittima, si ferma. Sì, almeno quello ce l’ha fatta a fermarsi, ammesso che vogliate considerarlo un atto eroico.
Ma a poco serve il tentativo di soccorso: la signora muore sul colpo, lasciando il figlio undenne e una scia di domande assurde su quanto accaduto. Per la giustizia, naturalmente, il guidatore è già sull’attenti, denunciato per omicidio stradale. Chissà se questo serve a qualcosa in termini reali, o se è solo un’aggiunta burocratica a un’altra tragedia che crea solo sconcerto e amarezza.
Nel frattempo, la polizia locale si è presa il compito di fare i rilievi di rito. La salma è a disposizione dell’autorità giudiziaria, utile forse a chi dovrà stabilire colpe e responsabilità. Questo mentre un bambino, incapace di capire davvero il dramma, continua a vivere un incubo di cui nessuno potrà mai restituirgli normalità.
Un’altra serata da dimenticare tra le mille storie di cronaca nera che si consumano sulle nostre strade. Potremmo fare mille discorsi su sicurezza, distrazioni o fatalità, ma alla fine il risultato è sempre il solito: una vita spezzata, una famiglia distrutta, e il ciclo di indignazione che – come sempre – durerà il tempo di qualche titolo e un paio di caffè.
