Camminare, la fatica più semplice del mondo, diventa improvvisamente un’aggiunta preziosa alla routine quotidiana per chi ha superato quota 50 o 60 anni. Sembra un gioco da ragazzi, vero? E invece, no. Per trasformare il semplice atto del mettere un piede davanti all’altro in una pratica salutare degna di questo nome, bisogna seguire alcune regole – altrimenti il massimo dei benefici sarà… stancarsi un po’.
L’illustre Harvard Medical School ci ricorda che camminare non significa solo spostarsi nello spazio, ma farlo con la consapevolezza di una postura quasi da ballerino: perché se pensate che camminare “a caso” riduca il colesterolo o tenga a bada la pressione siete fuori strada. Ecco quindi la sfilza di consigli indispensabili per non sprecare tempo ed energie.
La schiena dritta: il trucco non così scontato
Chi lavora al pc tutto il giorno e poi si mette a camminare spesso conserva l’ergonomia della postazione da barista con la schiena curva come una “c” rovesciata. Risultato? Respirare diventa faticoso e il cammino più un tormento che un beneficio. Ecco che allora spostarsi indietro non è solo inutile, ma addirittura dannoso: la colonna va estesa, allungata come un elastico pronto a scattare. Un modo gustoso per verificare il tutto è piazzarsi i pollici sotto le coste inferiori e gli indici sulle anche: se la distanza tra i due aumenta, siete sulla retta via.
Occhi in alto, cervello sveglio
Guardare per terra? Niente di più controproducente. Se tendete a fissare il marciapiede come se fosse l’aspirazione della vostra vita sociale, state sforzando inutilmente collo e schiena. La soluzione? Guardare a circa 3-6 metri avanti, così non solo evitate posture disastrose ma magari scorgete qualche ostacolo sul cammino (tipo quella buca che vi farà rotolare come un sacco di patate).
La rilassatezza, una posizione tutt’altro che facile
Le spalle devono sembrare degli orologi svizzeri: ben oliate e soprattutto rilassate. L’Harvard Medical School consiglia il rito sacro delle rotazioni: su, indietro e giù, a mo’ di cerchio perfetto. Se mentre camminate le vostre spalle sembrano puntare diritto alle orecchie allora avete sicuramente preso una strada sbagliata. Spalle verso il basso, corpo più sciolto: si muovono meglio anche le braccia, che hanno finalmente la libertà di oscillare senza remore.
Braccia a pendolo: l’arte del non esagerare
Il movimento delle braccia deve essere elegante, né troppo ampio né troppo timido, tipo un pendolo che non supera l’altezza del torace. Non un ondulazione da star del rock, ma più una danza sobria sotto il controllo del bacino, che va mantenuto fermo e nulla più. I muscoli addominali? Sì, si contraggono, ma attenzione a non inarcare la schiena o a sollecitare il coccige come se foste in gara di salto con l’asta.
Passo leggero: non pestare come un elefante
Ultima chicca, ma forse la più rilevante: camminare come se si stesse pestando una cassa di legno è il modo perfetto per rovinarvi le articolazioni. Il passo ideale è leggero, che dal tallone scivola con grazia fino alla punta del piede, una vera danza di transizione. E larghezza del passo? Abbastanza contenuta per non stressare troppo le ginocchia. Insomma, niente sfilata sul red carpet ma nemmeno camminata da zombie.
Quindi, cari over 50 e 60, se pensate di spremere qualche beneficio da una semplice camminata, attrezzatevi di buona volontà e occhi aperti (letteralmente). Il segreto è una postura degna, qualche trucco da manuale e un passo che non faccia tremare l’asfalto. Altrimenti è solo un modo per deprimersi dietro a un’attività che dovrebbe serbare ben altri benefici.



