Non sorprende affatto che l’attore Raoul Bova sia stato convocato dai magistrati di Roma nell’ambito di un’inchiesta che pare uscita direttamente da un thriller da quattro soldi. Certo, non è il solito caso di cronaca, bensì la faccenda prende la piega di una telenovela moderna con audio trafugati al centro del mistero e una tentata estorsione come ciliegina sulla torta.
Questa piccola commedia degli equivoci è iniziata con un messaggio da un numero ignoto sul cellulare di Bova. Il mittente, ovviamente anonimo per aumentare il dramma, lo ha minacciato di far trapelare alcune conversazioni “intime” con una modella – perché, si sa, cosa c’è di meglio per distruggere una carriera che qualche chiacchiera privata spiattellata ai quattro venti?
Come da copione, l’attore non ha preso bene la cosa ed è corso ai ripari denunciando l’imbarazzante e, diciamolo pure, piuttosto squallida estorsione. La pm Eliana Dolce ha preso subito in mano il fascicolo, affidando le indagini alla Polizia Postale, che nel 2025 continua a fare “miracoli” tra social e trappole digitali. Chissà , forse pian piano riusciranno a scoprire chi si cela dietro quei messaggi da film horror low budget.
L’audizione di Raoul Bova a Piazzale Clodio (luogo magico dove le cose sembrano farsi serie) è durata circa un’ora, giusto il tempo di ribadire tutto il fastidio e la pressione subita. L’avvocato David Leggi, con una delicatezza degna di un diplomatico in crisi, ha spiegato che il suo assistito ha sottolineato come quei messaggi fossero una vera e propria arma di ricatto, un modo per metterlo con le spalle al muro e rovinarne l’immagine.
Insomma, non si tratta certo di un semplice pettegolezzo né di una lite tra ex amanti. Dietro c’è un’intera macchina giudiziaria che si muove tra minacce digitali e segreti svelati in un mondo dove l’intimità sembra sempre più un lusso da proteggere a costo di tutto. Nel 2025, se non ti tengono d’occhio con un drone, ci pensa almeno qualche hacker da strapazzo a farne uno show indecoroso.
Non resta che attendere, perché in questa storia di privacy violata, messaggi anonimi e impietose offerte estorsive, la parola finale spetta inevitabilmente alla giustizia. Vedremo se riuscirà a districarsi tra audio rubati, riscatti mascherati da minacce e un intrigo che sembra più una sceneggiatura per un film made in mediocrità .



