Bullismo a scuola? La preside di Paolo, 14 anni, ci rassicura: nessuna denuncia mai arrivata, tutto sotto controllo… davvero?

Bullismo a scuola? La preside di Paolo, 14 anni, ci rassicura: nessuna denuncia mai arrivata, tutto sotto controllo… davvero?

È quasi commovente la dichiarazione della professoressa Gina Antonetti, preside dell’istituto tecnico industriale Antonio Pacinotti di Fondi, la scuola frequentata da Paolo Mendico, il ragazzo di 14 anni che ha deciso di togliersi la vita a Santi Cosma e Damiano. Secondo la preside, la scuola non ha mai ricevuto alcuna segnalazione ufficiale né denunce di problemi seri.

Inutile dire che, quando si tratta di tragedie, il copione è sempre il medesimo: “È possibile che qualche nostro alunno abbia fatto qualcosa che non doveva fare, ma noi di sicuro non ne eravamo a conoscenza”. Insomma, una frase perfetta per lavarsene le mani mentre il dolore reale della famiglia resta sul tavolo, senza nemmeno un briciolo di responsabilità da parte dell’istituzione scolastica.

La stessa preside non manca di sottolineare quanto in questi anni abbiano fatto – udite udite – “di tutto”: sportelli psicologici per studenti e genitori, tavoli anti-bullismo, presenza dello psicologo in aula e chissà quanti altri millemila incontri di circostanza. Tutto bellissimo, peccato che il risultato pratico sia quello che tutti conosciamo. Magia.

Ma la chicca del solito copione arriva quando la preside spiega che non vedevano Paolo da un mese e mezzo, quindi collegare il suicidio con episodi avvenuti all’interno proprio della loro scuola “le sembra strano”. Ah, certo, se non lo vedono più mica può succedere qualcosa di grave a scuola, vero?

Poi aggiunge la perla: “Non so cosa sia successo nelle scuole precedenti che ha frequentato, ma noi stiamo subendo una vera e propria macchina del fango”. Tradotto dal politichese: meglio puntare il dito altrove e fare la vittima, che affrontare la faccenda con serietà.

Dichiara inoltre che il ragazzo si lamentava solo delle parolacce e del cattivo comportamento dei compagni, giusto per minimizzare il dramma. E ovviamente la scuola ha già preso i provvedimenti del caso, perché come tutti sappiamo, qualche richiamo verbale e un paio di pagelle di richiamo risolvono miracolosamente ogni problema.

Insomma, si invitano tutti a distinguere le scuole che Paolo ha frequentato, come se per qualche misteriosa ragione la responsabilità si sdoppiasse e potesse andarsene a spasso tra i corridoi di altri istituti, mentre qui tutto sarebbe impeccabile e pulito come una scatola di porcellana.

Non c’è dubbio: quando la tragedia tocca da vicino, la prima preoccupazione è difendere la poltrona e mantenere intatta la reputazione. Il resto, come sempre, può aspettare.

Siamo SEMPRE qui ad ascoltarvi.

Vuoi segnalarci qualcosa? CONTATTACI.

Aspettiamo i vostri commenti sul GRUPPO DI TELEGRAM!