Antibiotico miracoloso sparito nel nulla per Cirino Pomicino ecco cosa dicono i medici e chi lo dovrebbe davvero usare

Antibiotico miracoloso sparito nel nulla per Cirino Pomicino ecco cosa dicono i medici e chi lo dovrebbe davvero usare

Non è una tragedia, solo un piccolo dettaglio: avere una polmonite e scoprire che l’antibiotico miracoloso che ti serve, il linezolid, è un “farmaco ospedaliero”. Tradotto: puoi avere bisogno di una cura salvavita, però le farmacie non te lo danno nemmeno con ricetta perché, per ottenerlo, dovresti andare in ospedale e farti ricoverare. Fantastico, vero? Questo il grido disperato di Paolo Cirino Pomicino, ex ministro e parlamentare ottantaseienne, indignato da una normativa che sembra inventata per complicarti l’esistenza anziché salvarla.

Se vi state chiedendo cosa sia questo farmaco e perché la burocrazia festeggi così, a spiegare ci pensa con estrema chiarezza l’infettivologo Matteo Bassetti, primario all’Irccs Policlinico San Martino di Genova. Il linezolid, ci informa, appartiene alla gloriosa famiglia degli ossazolidinoni e ha l’onore di far impazzire gli stafilococchi resistenti agli antibiotici comuni. Disponibile sia in flebo che in pastiglia, rimane però un mistero farmaceutico legato al solo ambiente ospedaliero: mai un medico di base potrà prescriverlo. Perché? Beh, questa è la legge sacra.

Bassetti, con la calma di chi deve giustificare l’assurdo, spiega che non c’è alcun problema a ottenere il farmaco in farmacia, purché la prescrizione venga da uno specialista ospedaliero. Già, perché il medico di famiglia non basta: non si sa bene se è per fare un favore all’ospedale o solo per godere del gusto di complicare le faccende semplici, ma così è deciso. E naturalmente, questa, da vero esperto, la definisce “una polemica capziosa”. Assurdo che qualcuno osi lamentarsi.

Cirino Pomicino racconta la sua odissea personale: mesi di ricovero per polmonite a Torino, una nuova febbre a casa a Roma, e la necessità disperata di ottenere questo benedetto linezolid. Ma, come sappiamo, senza ricetta ospedaliera, è solo un sogno irraggiungibile. Per fortuna ci pensa Bassetti a salvarci: se proprio ne hai bisogno, un medico ospedaliero te lo prescrive e puoi ottenere il farmaco, a dispetto di tutto e di tutti. Almeno così garantisce il luminare genovese, mentre noi speriamo che il sistema non faccia scherzi.

E attenzione, aggiunge il dottore, che questi antibiotici vanno prescritti “con appropriatezza”, parola magica per dire “non fate i furbi altrimenti qui si rischia il disastro”. Giustamente, dato che i trattamenti antibiotici lunghi sono una meraviglia ma non vogliamo abusarne. Quindi questa burocrazia che sembra fatta apposta per essere un muro invalicabile, in realtà funziona “molto bene”, parola di esperto.

L’importante, ripete Bassetti, è che ci sia la prescrizione ospedaliera. Semplice no? Basta solo riuscire a mettere le mani su uno specialista che ti faccia la prescrizione, perché, altrimenti, l’unica cura possibile è rinunciare o tornare in ospedale per farsi ricoverare – che è il vero senso di questo ginepraio normativo.

Cosa dice l’Agenzia italiana del farmaco sull’uso del linezolid

L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), che per fortuna non si limita ad applicare leggi assurde ma prova a dare qualche indicazione di buon senso, specifica che il linezolid è indicato per curare polmoniti sia acquisite in comunità che nosocomiali, ma solo se si sospetta o si ha la certezza della presenza di batteri Gram-positivi sensibili. Insomma, non è una bacchetta magica da usare sul primo colpo di tosse.

Per decidere se usarlo, occorre tenere conto di test microbiologici o informazioni sulla resistenza batterica nelle varie aree, per non far danni. Il trattamento con linezolid, puntualizza la Aifa, “deve partire necessariamente in ambito ospedaliero e dopo una seria consultazione con uno specialista qualificato”, come un infettivologo o un microbiologo. Bellissimo. Peccato che questo significhi che il paziente medio in crisi se lo può scordare a meno di non tornare in ospedale.

L’Aifa insiste anche nel raccomandare di rispettare le linee guida sull’uso corretto degli antibiotici, giusto per ribadire che la salute è questione seria. Solo che nella pratica, signori, ci si scontra con un sistema che sembra progettato per far arrabbiare il paziente più che per curarlo serenamente a casa propria.

Siamo SEMPRE qui ad ascoltarvi.

Vuoi segnalarci qualcosa? CONTATTACI.

Aspettiamo i vostri commenti sul GRUPPO DI TELEGRAM!