Scorte politiche regalate al primo urlatore e le nuove genialate per la sicurezza pubblica

Scorte politiche regalate al primo urlatore e le nuove genialate per la sicurezza pubblica

Con l’immancabile tempismo e la prevedibile solerzia, Matteo Piantedosi, il nostro fantastico ministro dell’Interno, ha deciso di mettere mano alla sicurezza delle personalità politiche e istituzionali. Perché, ovviamente, nulla dice “serenità” come aggiornare i livelli di protezione mentre il Paese e il resto del mondo sembrano una pentola a pressione pronta a scoppiare.

La mossa, tanto saggia quanto tardiva, arriva in risposta a un clima di tensione che si fa sempre più denso, condito da minacce a non finire contro alcuni esponenti istituzionali. Si sa, nulla risveglia la propria attenzione come una bella serie di insulti e intimidazioni a vario livello. E il ministro non si è fatto certo pregare, ordinando ai tecnici del Viminale di rivedere e aggiornare le misure di protezione, come se questo da solo possa calmare i bollenti spiriti che imperversano tra la politica e, perché no, anche fuori.

È confortante sapere che in un momento in cui il Paese sembra più un ring che una nazione, la soluzione ufficiale sia munire le “personalità” di un’armatura aggiuntiva. Certo, proteggere chi ci governa è un must, ma sarebbe forse il caso di chiedersi come mai si è arrivati a dover varare piani di sicurezza così “speciali” e soprattutto se bastano davvero a evitare che la situazione degeneri ulteriormente.

Dunque, mentre il contesto internazionale continua a navigare tra crisi, conflitti e minacce di ogni tipo, anche in Italia si tira la cinghia, ma non certo per contenere le tensioni, bensì per blindare da cima a fondo personalità già ben protette dalla politica, talvolta così distanti dal sentire popolare da meritarsi una scorta più che mai giustificata. È questa, in fondo, la brillante risposta di chi dovrebbe garantire sicurezza e stabilità: più protezioni, meno dialogo.

Che sia normale o solo un’altra puntata nella saga infinita della politica italiana, la verità è una sola: dietro a questi aggiornamenti si nasconde un Paese che, invece di abbassare la guardia per ricostruire fiducia, alza muri e barriere. E chissà quanto tempo passerà prima che a nessuno sembri più strano vivere in un regime di “protezione speciale”.

Siamo SEMPRE qui ad ascoltarvi.

Vuoi segnalarci qualcosa? CONTATTACI.

Aspettiamo i vostri commenti sul GRUPPO DI TELEGRAM!