Roma show: spinto sui binari della metro dopo una lite e il pubblico fa finta di niente

Roma show: spinto sui binari della metro dopo una lite e il pubblico fa finta di niente

Urla, sputi e spintoni in una delle stazioni più centrali di Roma. Un pomeriggio che avrebbe dovuto essere ordinario si è trasformato in uno spettacolo devastante di inciviltà. Due uomini, nel bel mezzo della folla di pendolari in attesa della metro, si sono lanciati in una piccola lotta da strada degna di una saga televisiva scadente. E, proprio quando sembrava non potesse andare peggio, uno dei due è stato buttato giù dai binari con un volo scenico di un metro e mezzo, lasciando tutti immobile, tranne quel treno che sembrava curioso di non travolgere la vittima.

Il treno, miracolosamente fermo, ha evitato di trasformare un’aggressione in una tragedia. Ma la vera star di quella scena purtroppo è stata l’orribile apatia del pubblico. Nessuno ha raccolto il guanto della sfida – o meglio, una mano verso l’uomo caduto – preferendo immortalare la scena con lo smartphone, come se fosse l’ultimo tormentone virale invece di un dramma umano. Al «Piramide», uno degli snodi nevralgici della capitale, questo è il modo in cui si festeggia la civiltà nel 2025: ignorando un uomo a pochi centimetri dalla morte possibile.

A pochi passi da lì, solo il giorno prima, c’era stata una commemorazione per gli eroi che hanno difeso Roma dall’occupazione tedesca, uomini pronti a tutto, anche a perdere la vita per un valore superiore. E oggi? Oggi la piazza dimentica anche solo il minimo di solidarietà, sostituita con la vigile inerzia di chi preferisce uno scatto al coraggio.

Un episodio che non soltanto mette in mostra il degrado sociale in cui versa la metropoli, ma anche la preoccupante erosione dei legami umani e civili. In un’epoca in cui la tecnologia dovrebbe avvicinare le persone, eccole invece più distanti, incapaci di muovere un dito se non per aprire la fotocamera e delegare alla rete la propria empatia. Benvenuti nel teatro dell’assurdo, dove l’indifferenza è la vera protagonista e la civiltà si misura con il numero di «like» piuttosto che con un gesto di aiuto concreto.

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