Giuseppe Valditara ha dichiarato:
“Vi do un dato che poi comunicheremo in conferenza stampa nei prossimi giorni: quasi il 50% degli insegnanti di sostegno precari saranno confermati, garantendo una straordinaria continuità didattica che la scuola italiana non ha mai avuta prima.”
Evidentemente, dopo anni di promesse mai mantenute, arriva una notizia che suona come una rivoluzione: metà dei precari stabilizzati. Non si può dire che non sia una pietra miliare. Peccato che su continuità didattica e condizioni di lavoro per il restante 50% nessuno abbia fatto il minimo sforzo finora. Ma chi sono io per giudicare?
Non meno interessante è la posizione del ministro sul fronte delle scuole paritarie, un tema sempre scottante e, diciamocelo, ricco di contraddizioni in un sistema scolastico pubblico che dovrebbe garantire equità ma spesso si limita a distribuire risorse pubbliche con il contagocce o in modo discutibile.
Giuseppe Valditara ha aggiunto:
“Ho chiesto risorse significative per le scuole paritarie e ne ho discusso il 6 agosto scorso con il ministro Giorgetti, che sembra mostrare una certa sensibilità in merito. Nella prossima legge di bilancio, o tramite un ‘buono scuola’ o altra modalità, si dovranno destinare fondi aggiuntivi importanti al mondo delle scuole paritarie, ragionando con loro su ciò che è tecnicamente più efficiente. Nel frattempo, abbiamo già messo a disposizione circa 160 milioni di euro del Pnrr al sistema delle scuole paritarie.”
Quindi, mentre la scuola pubblica arranca tra carenze strutturali, precariato, dimensionamento delle classi e risorse insufficienti, si pianifica un corposo investimento nelle scuole paritarie, spesso private mascherate da opzione per le famiglie. Un sistema che, naturalmente, in cambio, promette meno problemi burocratici e più “flessibilità”. Un chiaro esempio di come certi settori sappiano far sentire la propria voce, ottenendo prima e meglio un’attenzione che il pubblico si sogna.
Insomma, tra l’annuncio rassicurante sulla stabilizzazione della metà degli insegnanti di sostegno precari e la promessa di cospicui fondi alle scuole paritarie, il paese sembra muovere i primi passi verso un sistema educativo… interessante. Per chi cerca continuità o parità davvero, però, è meglio mantenere viva la speranza… o l’ironia.