Un improvviso stop all’uso di un detergente per piatti negli ospedali altoatesini dopo la tragica morte di due neonati prematuri in terapia intensiva a Bolzano. La Asl locale ordina di non usare più questo prodotto in tutta la provincia, un provvedimento adottato a scatola chiusa e spinto più dal panico che da certezze, mentre si svolgono le verifiche del caso.
Che dire? Nel reparto di Terapia intensiva neonatale dell’ospedale di Bolzano sembra che il silenzio e il fermo cautelativo abbiano preso il sopravvento. Nonostante la tragica perdita, i dieci piccoli pazienti prematuri ancora ricoverati restano – almeno per ora – in condizioni stabili. Un paradosso che non smette di farci riflettere sulla sicurezza e la gestione di un reparto così delicato.
La decisione di sospendere il detergente incriminato, che viene utilizzato per lavare le stoviglie, appare tanto drastica quanto vaga. Nessun dettaglio viene fornito sulle verifiche in corso o sulla reale natura delle contaminazioni sospette. L’azienda sanitaria fa sapere che la misura è “precauzionale” e resterà in vigore fino a nuova comunicazione, lasciando nel limbo medici, infermieri e familiari dei piccoli ricoverati.
Curioso come tutto il resto dell’ospedale, dal reparto di Ostetricia agli altri servizi, prosegua regolarmente senza essere minimamente sfiorato da questa psicosi da detergente. Bella coerenza: fermiamo tutto per un prodotto usato in cucina, ma tutto il resto funziona come nulla fosse. Se questo è il nuovo modello di sicurezza ospedaliera, potremmo stare tranquilli come il detergente che hanno buttato fuori uso.
La gestione di eventi così gravi dovrebbe essere accompagnata da chiarezza e trasparenza, non da proclami precauzionali disseminati di ambiguità. Mentre si aspettano i risultati delle indagini, resta il dubbio amletico: è davvero tutta colpa di un fottuto detergente per piatti o stiamo assistendo all’ennesima mossa aziendale a caccia di responsabilità facili? Nel frattempo, i neonati e i loro genitori meritano risposte concrete, non rassicurazioni che puzzano di incompiutezza.



