Un ritardo causato da Paolo Ruffini ha fatto volare gli animi e gli applausi a bordo di un volo Ryanair in partenza da Crotone, trasformando un semplice imbarco in uno show virale tra applausi, scuse e polemiche social.
L’immagine che tutti vedono sul web è la seguente: una cabina di aereo con passeggeri visibilmente impazienti, qualche mormorio di fastidio e poi, come per magia, spunta Paolo Ruffini, cappello in testa, con il suo caratteristico sorriso imbarazzato ma compiaciuto. Con un gesto di grazia, ringrazia e si scusa per il ritardo, conquistandosi un applauso scrosciante e qualche “Grande Paolo” urlato da qualche fortunato compagno di viaggio.
Il tepore del pubblico però non ha spento subito le polemiche che hanno subito acceso i social network. Da un lato troviamo chi grida al favoritismo (“Nessun aereo aspetta per una singola persona”, “Se non fosse stato famoso, lo avrebbero lasciato a terra”) e dall’altra chi, con implacabile realismo, ricorda che ogni tanto succede anche ai comuni mortali di ricevere qualche minuto di tolleranza. Qualcuno, con saggezza, sottolinea che scusarsi è segno di educazione e professionalità, indipendentemente dalla celebrità.
Infine, un dettaglio che sfugge spesso nella narrazione social: le compagnie aeree hanno l’abitudine di attendere l’ultimo passeggero all’ultimo momento utile, soprattutto se arriva al gate pochi minuti prima della chiusura definitiva. Non sempre si tratta quindi di un privilegio riservato alle star, ma di una normale procedura operativa, un’ordinaria concessione che, però, sembra riservata solo a chi riesce a trasformarla in un evento virale.
