Orazio Schillaci, il fresco ministro della Salute, ha fatto tabula rasa del Gruppo Tecnico Consultivo Nazionale sulle Vaccinazioni, più noto come Nitag. Con un semplice colpo di penna, ha revocato l’intero gruppo, raccontano le note ufficiali, per avviare da zero un nuovo processo di nomina che coinvolga tutti i sedicenti “portatori di interesse” e categorie coinvolte. Una bella rivoluzione, eh?
Perché la salute pubblica, ci dice Schillaci, richiederebbe “massima attenzione”, un lavoro impeccabile, serio, rigoroso e — udite udite — “lontano dal clamore”. Misteriosamente, pareva che fino a ieri fosse tutto un caos rumoroso. Ma niente paura, il ministro garantisce che d’ora in avanti tutto sarà svolto nell’unico e “esclusivo interesse” dei cittadini. Insomma, stop alla confusione e ai simpatici spettacoli da piazza.
E cosa ha scatenato tutto questo tsunami? Niente meno che le dichiarazioni piuttosto… alternative di due membri illustri del Nitag, Eugenio Serravalle e Paolo Bellavite. Questi due personaggi non si sono limitati a opinioni discrezionali, ma hanno fatto a gara a sparare critiche contro i vaccini pediatrici e, manco a dirlo, contro i vaccini anti-Covid. Chissà se il ministro li considera poco “seri” o troppo rumorosi.
Insomma, il ministero decide che per proteggere la salute pubblica è meglio ripartire da zero, con un gruppo che magari abbia meno “rumore” e più consenso tra tutti i soggetti coinvolti. Una mossa magistrale per mettersi al riparo dalle fastidiose polemiche che fanno danni alla serenità della “massima attenzione”.
Nel frattempo, ci si può solo chiedere quali saranno le nuove “figure” che verranno invitate a sedersi alla tavola rotonda del Nitag e se davvero basterà snellire la composizione per ottenere finalmente il tanto agognato, immacolato, perfetto lavoro scientifico che finora, a quanto pare, non si è visto.
