Erice archivia il solito seminario sulle emergenze planetarie: salviamo il mondo… domani

Erice archivia il solito seminario sulle emergenze planetarie: salviamo il mondo… domani

La 57ª edizione dei Seminari Internazionali sulle emergenze planetarie si è chiusa oggi alla Fondazione Ettore Majorana, portando ad Erice oltre cento esperti da 24 paesi. L’obiettivo? Cercare soluzioni concrete alle sfide globali più urgenti, perché ovviamente era ora di prendersi sul serio.

Se qualcuno si chiedeva come evolvono le “emergenze planetarie” anno dopo anno, Cristian Galbiati ha fatto chiarezza: tensioni internazionali, minacce nucleari e altre calamità globali continuano a chiedere risposte più incisive. Quindi, niente panico, ma neanche dormire sugli allori. Il manifesto di Erice, quell’antica reliquia di buone intenzioni, viene ancora sventolato con orgoglio come un faro di pace e ragione in un mondo che, stranamente, dimostra il contrario.

Durante le otto rigorosissime sessioni sono passati sul banco degli imputati temi quali la sicurezza nucleare (perché ovviamente nessuno vuole una terza guerra mondiale), le pandemie – vecchie e future (promemoria: il mondo non si ferma e i virus nemmeno), l’inquinamento causato dalle nostre “piccole” abitudini quotidiane, la sostenibilità energetica (quel fastidioso dettaglio che nessuno sa davvero come risolvere) e, ciliegina sulla torta, le opportunità e minacce dell’intelligenza artificiale e della cybersecurity, sempre più di moda e sempre più temibili.

Tra una presentazione e l’altra, il coro unanime è stato: senza un approccio scientifico multidisciplinare e una collaborazione tra nazioni che vada oltre le belle parole, non se ne esce. Peccato che la realtà sia un po’ meno romantica di così. Intanto, per combattere la proliferazione delle bufale – quelle letali “fake news” che ormai tutti sanno essere la vera pandemia globale – si è ribadito l’urgenza di un’informazione veritiera, o almeno si spera.

E come se non bastasse, la Fondazione Ettore Majorana ha deciso di lanciare la scuola di Intelligenza Artificiale e il 131º corso di studi post universitario dedicato alle emergenze planetarie. Sì, perché formare nuovi scienziati impegnati nella salvezza del mondo è la risposta irrinunciabile per affrontare crisi sempre più incredibili. Speriamo solo che questi nuovi talenti trovino un pianeta ancora abitabile dove applicare tutto ciò che hanno imparato.

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