Un altro colpo di scena nel teatro della criminalità internazionale: Federico Starnone, narcotrafficante di lungo corso, è stato finalmente assicurato alla giustizia in Colombia. Non che fosse una sorpresa, considerando che sull’uomo pendeva un’implacabile Red Notice da parte dell’Interpol, un vero e proprio mandato internazionale di cattura.
Per chi avesse poca dimestichezza con il linguaggio burocratico, ecco la sostanza: a Starnone si imputano gravi accuse di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Peccato che le “accuse” siano tali solo sulla carta, visto che l’uomo è già stato condannato a 5 anni e mezzo di carcere per reati legati alla droga, mica una quisquiglia.
Il personaggio è stato sorpreso a Cali, città che per chi non lo sapesse è il capoluogo del dipartimento colombiano di Valle del Cauca, noto per essere ben diverso dalla tranquilla capitale che ci si immagina. Il suo nascondiglio? Un modesto appartamento nel quartiere residenziale della città. Chissà cosa ne pensano i vicini di casa.
Da prendere seriamente, piuttosto che sottovalutare, sono pure le aggravanti connesse a ben due tentativi di importazione di enormi carichi di cocaina provenienti direttamente dal Sudamerica, una specialità che evidentemente Starnone ha affinato con cura nel tempo, nonostante la cacciata internazionale che lo perseguitava.
Detto ciò, non è difficile prevedere che questo arresto darà un po’ di ossigeno alle forze dell’ordine, ma sarà un classico gioco di rincorsa, almeno finché la domanda mondiale di droga non calerà magicamente a zero. Nel frattempo, la storia di Starnone ci ricorda quanto sia complicato, anzi quasi comico, vedere certi narcotrafficanti fuggire da un continente all’altro, per poi ritrovarsi scovati in appartamenti sfuggenti, come pesci nel mare della giustizia internazionale.



