Il Etna, quel mago della geologia sempre pronto a sorprendere, ha deciso oggi di mostrarci un altro dei suoi spettacoli infuocati aprendo una nuova bocca effusiva a circa 3.000 metri di quota. L’evento è stato prontamente segnalato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che non perde occasione per tenerci aggiornati sulle follie del vulcano siciliano.
Questa mattina, infatti, una nuova colata lavica ha preso corpo proprio attorno alla quota di 3.000 metri, sbucando da una bocca appena formata sul versante meridionale della celebre Bocca Nuova. Il flusso, faraonico come sempre, scende placido ma inesorabile verso sud, mentre gli esperti dell’INGV si danno da fare con rilievi sul terreno, pronti a catalogare ogni singolo dettaglio di questa breve danza di fuoco.
Ma tranquilli, amanti della catastrofe sismica: non si registrano particolari agitazioni dal punto di vista sismico. Il vulcano sembra comportarsi come un artista maturo, mantenendo un profilo relativamente calmo. La fonte del tremore vulcanico si situa a 2.800 metri, tra la voragine e il cratere di Nord-Est, senza che nessuna attività infrasonica rilevante faccia da sottofondo al concerto di lava.
Insomma, il maestro Etna si limita a scaldare gli animi con una nuova esibizione che, per ora, non fa altro che ricordarci la sua potenza silenziosa ma decisamente presente. Per chi ama il fuoco e il brivido della natura che si manifesta nei suoi modi più antichi e primordiali, la scena è servita.



