Scudo penale: Fism non si stanca di chiedere un altro round di questo teatrino istituzionale

Scudo penale: Fism non si stanca di chiedere un altro round di questo teatrino istituzionale
Titolo riformulato: Rinvio sulla legge di responsabilità medica: salute, giustizia e professionisti in attesa di un equilibrio mai raggiunto

Fism, la Federazione che rappresenta oltre 200 società medico-scientifiche italiane, prende atto con la consueta eleganza di rituale diplomazia della decisione del Consiglio dei Ministri di rimandare l’approvazione di un provvedimento che si occupa della responsabilità professionale del personale sanitario. Parliamo di una legge che dovrebbe tutelare penali e civili medici e infermieri, ma che – sorpresa! – deve fare i conti con la proverbiale complessità del processo legislativo italiano.

Pur nel rispetto dei tempi biblici della politica, Fism sottolinea in una nota quanto sarebbe invece necessario un percorso tecnico-istituzionale snello e soprattutto equilibrato, capace di sfornare soluzioni non solo condivise ma anche, tenetevi forte, sostenibili.

Il presidente di Fism, Loreto Gesualdo, sprona a un dialogo serio e tecnico, ovviamente già avviato dalla federazione con audizioni a vario livello istituzionale e qualche proposta concreta sul tavolo. Forse miracolosamente, queste includono anche i bisogni dei cittadini – sì, proprio quelli che ricevono le cure, non solo chi le somministra.

Il punto è che ogni norma che si vuol porre in campo dovrebbe proteggere innanzitutto i pazienti, garantendo il loro diritto inalienabile a ottenere giustizia civile nei casi di danni causati da eventi avversi. E non, come spesso succede, rimandare risarcimenti a tempi indefiniti di processi penali che paiono eterni.

Allo stesso tempo, ci tiene a rimarcare Fism, serve fornire ai professionisti della sanità un quadro normativo chiaro, proporzionato e – udite udite – rispettoso della realtà operativa quotidiana. Questo per tagliare la testa alla medicina difensiva, quella pratica dove si prescrivono mille esami inutili solo per paura di guai legali, e per salvaguardare quella che dovrebbe essere la qualità delle cure.

La federazione non lesina apprezzamenti verso il ministro della Salute Orazio Schillaci, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, la commissione guidata dal consigliere Adelchi D’Ippolito, senza dimenticare il viceministro Francesco Paolo Sisto e il sottosegretario Marcello Gemmato. Tutti eroi del tentativo di districarsi nel pasticcio normativo.

Fism promette di continuare, alla ripresa dei lavori parlamentari, a infilarsi con tenacia nelle maglie dei tavoli tecnici e delle audizioni istituzionali, portando analisi pungenti e suggerimenti per migliorare la legge. Il tutto nel nome – nobile e forse utopico – dell’interesse congiunto di cittadini, professionisti e del già striminzito Servizio sanitario nazionale.

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