Un dramma silenzioso si è consumato sulla spiaggia di Albenga, dove un bambino di soli 9 anni in vacanza ha perso la vita dopo un malore improvviso. Se qualcuno sperava in una corsa disperata per salvarlo, sappia che l’auto medica è arrivata puntuale, rispettando tutti i protocolli, e i soccorsi si sono mossi con una dedizione da applauso – un dettaglio che però non altera il tragico epilogo.
Asl 2 della Liguria ha voluto inviare “la piĂą profonda vicinanza” alla famiglia, in una nota ufficiale che suona piĂą come una ritualitĂ consolatoria di fronte all’inevitabile. Nonostante l’arrivo tempestivo dell’auto medica da Alassio in soli quattro minuti e l’immediata attivazione di tutte le procedure d’emergenza, il cuore del piccolo ha smesso di battere, lasciando dietro di sĂ© solo un silenzio che nessun protocollo potrĂ mai colmare.
Come si è svolta la tragedia? Il giovane, intento a giocare spensierato sulla spiaggia, è stato colto all’improvviso da un malore che lo ha fatto crollare senza vie d’uscita. I soccorritori hanno tentato di tutto, prima sulla sabbia, poi trasportandolo con urgenza all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure. Ma l’ombra della gravità era chiarissima già da subito: le condizioni del bambino hanno imposto un trasferimento rapido in terapia intensiva al celebri Gaslini di Genova.
La cronaca di un dolore annunciato che ha lasciato tutti coinvolti, operatori e familiari, in uno stato di sgomento, tra speranza e impotenza. Per quanto i medici abbiano tenuto acceso il tenue barlume dell’attesa di un miracolo, la realtà si è imposta senza possibilità di contraddizione: la giovane vita si è spenta molto prima del previsto.
Resta la tristezza di un episodio che, benché gestito con tutte le precauzioni mediche del caso, non può non scatenare una riflessione amara sull’incontrollabilità della sorte, specie quando coinvolge i più innocenti tra noi.



