Ecco le regioni che si beccano più lodi senza meritarle davvero

Ecco le regioni che si beccano più lodi senza meritarle davvero
Il mistero dietro il boom di promossi alla maturità: tutti promossi o sistema in tilt?

Che sorpresa, quasi tutti gli studenti italiani ammessi all’esame di Maturità 2024-2025 sono stati promossi: il 99,7%, per l’esattezza. Se questo non fosse già abbastanza, il 96,5% degli studenti scrutinati ha ottenuto l’agognato diploma. E come ciliegina sulla torta, ben 13.857 giovani hanno conseguito il diploma con la lode. Forse siamo di fronte a una generazione di geni o a una scuola che fa finta di non vedere?

Tra le regioni, spicca la Campania con quasi tremila studenti lodati (2.898 per la precisione), seguita da Sicilia e Puglia con rispettivamente 1.947 e 1.891. Dal lato opposto, la Valle d’Aosta si distingue per il numero più basso di lodi, appena 3, forse un’isola di sobrietà tra tanto entusiasmo generalizzato.

Ma se guardiamo più a fondo sugli scrutini finali delle scuole secondarie di secondo grado, la musica cambia. Facendo una media tra primo e quarto anno, la percentuale di studenti ammessi è del 76,6%, un leggero calo rispetto all’anno scorso quando era al 77,1%. Non li hanno nemmeno fatti passare così facilmente: il 17,8% è stato sospeso e un dignitoso 5,6% non ammesso. Insomma, non è tutto oro ciò che luccica nel mondo della maturità.

Ma andiamo a spulciare tra i diversi indirizzi di studio, dove si scorgono le vere differenze: i licei si distinguono con un 81% di ammessi, mentre gli istituti tecnici arrancano con un 69,1%, e le scuole professionali si attestano a un onesto 76,4%. I meno fortunati? Gli studenti dei licei, dove soltanto il 3,1% non è stato ammesso, contro l’8,1% degli istituti tecnici e il 9,2% degli istituti professionali. Ironia della sorte: i liceali sembrano più “intoccabili” degli altri.

Insomma, un sistema che premia quasi tutti e quasi sempre, tranne qualche sparuto caso qua e là, ma nessuno troppo fastidioso da dover fare notizia. Una maturità da record, che lascia però qualche dubbio sulla reale efficacia degli esami e sulla trasparenza di un metodo che evidentemente preferisce evitare i rischi piuttosto che selezionare davvero. Del resto, se si vuole mantenere una media di promossi così alta, non resta che premiare tutti o chiudere un occhio.

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