L’ennesima farsa della gestione pubblica si consuma sotto gli occhi increduli dei cittadini: l’ospedale Civile di Brescia accusa A2A di avergli fatto pagare bollette per 40 milioni di euro senza un contratto valido. E, come da copione, invece di risolvere il problema in modo rapido e trasparente, si finisce in tribunale. La prima udienza è fissata per maggio 2025, perché si sa: quando c’è di mezzo la burocrazia italiana, la velocità è un concetto inesistente.
Un contratto scaduto, milioni spariti e nessuno che se ne accorge
Il contratto tra Asst Spedali Civili e A2A, colosso dell’energia, è scaduto il 30 giugno 2019. Da quel momento, il polo sanitario ha continuato a pagare come se nulla fosse, fino a dicembre 2023. Solo allora qualcuno si è accorto dell’anomalia: perché stiamo ancora pagando senza una gara d’appalto valida?
Tra le voci più contestate c’è quella degli “oneri di temperatura”, un simpatico obolo da 1,9 milioni di euro che, secondo l’ospedale, era già stato pagato sotto la dicitura “quota variabile”. Tradotto: pagare due volte per la stessa cosa. Roba da farsi venire un colpo di calore, altro che raffrescamento.
A2A si difende: “Abbiamo garantito il servizio” (anche senza contratto)
Dal canto suo, A2A replica che se l’Asst non ha indetto una nuova gara d’appalto, non è certo colpa sua. E quindi? L’azienda ha deciso di continuare a erogare il servizio, convinta che il pagamento fosse implicito. Insomma, una sorta di abbonamento forzato, ma per una struttura pubblica che maneggia soldi dei contribuenti.
A2A precisa anche che prima del 2019 aveva proposto investimenti per migliorare l’efficienza e ridurre i costi, ma il Civile non ha mai dato seguito all’iniziativa. Peccato che, nel frattempo, i soldi abbiano continuato a uscire dalle casse dell’ospedale come acqua da un rubinetto rotto.
Chi ha dormito per quattro anni?
La vera domanda è: com’è possibile che nessuno si sia accorto di questo scempio fino al 2024? Nessun dirigente, nessun amministratore, nessun revisore contabile ha avuto il minimo sospetto che qualcosa non quadrasse? Possibile che 40 milioni di euro di bollette fantasma siano passati inosservati per quattro anni?
La giustizia arriverà… forse
Ora il caso finisce in tribunale, con la prima udienza fissata per maggio 2025. Con i tempi della giustizia italiana, c’è da scommettere che prima di una sentenza definitiva passeranno altri anni e, alla fine, chi pagherà davvero? I soliti: i cittadini. Nel frattempo, A2A si dice disponibile a continuare il rapporto, perché ovviamente, dopo aver incassato 40 milioni, chi rinuncerebbe?
Soluzioni? Sì, sulla carta
Se mai qualcuno decidesse di fare qualcosa di sensato, ecco le soluzioni ovvie che potrebbero evitare scenari simili:
- Gare d’appalto fatte in tempo, senza aspettare che un contratto scada nel nulla.
- Controlli interni efficienti, perché se un ospedale non riesce a gestire le proprie bollette, figuriamoci il resto.
- Sanzioni vere per chi spreca soldi pubblici, ma questa è pura fantascienza.